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Gli affreschi

L'affresco al centro dell'altare, pur avendo subito dei ritocchi nel corso del tempo, attrae il visitatore per la sua composizione e la vivacità dei colori. Dipinto da un ignoto artista verso la fine del XV secolo, viene attribuito dal pittore Antonio Piatti alla scuola del Bergognone.

Santino Pellegatta, vissuto nella seconda metà dell'ottocento, lo descrisse in questo modo: (6) "Ora abbiamo dinanzi su quell'altare un affresco di data anteriore al 1500. E' la Vergine col Bambino seduta sopra un ricco seggiolone di stile gotico il quale già sente del miglior gusto del cinquecento. I lineamenti del volto della Vergine, quello sguardo abbassato fissante Gesù, l'espressione geniale, tutto insomma, ti da l'immagine di qualche cosa di veramente soprannaturale, celestiale, mistico [...] è circondato d'angioli in atto di adorazione in veste roseo, il manto azzurro ricamato, sono graziosamente piegati a guisa e col gusto tizianesco, quelle mani gentili, fusolate, sentono invece delle forme del 1400. Il Bambino tutto ignudo sorride dolcemente alla Gran Madre, sembra vedere, di leggere in quella testolina graziosa ben fatta su quella fronte alta e spaziosa e larga, quell'ampiezza e grandezza dell'uomo che poi divenne".

Ai fianchi dell'altare sulla parete fra decorazioni a stucco lustro, si trovano dipinti dei Santi Lorenzo e Stefano, risalenti ai primi dell'800.

Nella volta dell'altare si trova l'affresco raffigurante la SS. Trinità, mentre in quella dell'aula l'Assunzione di Maria in Cielo con agli angoli i quattro evangelisti. Le uniche notizie riguardanti l'autore di questi affreschi li attribuiscono ad un anziano scultore viggiutese (6). Nel 1959 furono restaurati dal pittore Carlo Cocquio.

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(6) Da "La Cronaca Varesina" del 15/5/1873: "La volta venne dipinta da un vecchio scultore, cui l'affetto per il suo paese, si educò anziano a maneggiare il pennello; vi è figurata la Vergine fra mezzo ai cori degli angeli festanti, ed il fondo di un colore cilestrino ed oro piove una luce religiosa e lieta. Era un'anima serena quella del vecchio artista; terminato ch'ebbe il suo dipinto morì: tutti lo piansero, tutti lo ricordano.