I lavori di restauro e conservazione della chiesa più amata dai Viggiutesi: 'La Madona da la Crus' hanno suggerito di documentare i valori storicoartistici del piccolo e prezioso santuario.
Ai consueti cenni storici rilevati dagli studiosi di storia locale, e alla descrizione della chiesa pubblicata dal Prof. Santino Pellegatta, fa riscontro un approfondito studio delle opere architettoniche, ornamentali, scultoree e pittoriche del complesso religioso. Tale descrizione termina con una ricerca analitica dei materiali lapidei impiegati nella realizzazione di statue, altari ed ornamenti architettonici. Si è volta particolare attenzione allo studio dei materiali lapidei in quanto, tale campo, ignorato e dimenticato nella maggior parte dei casi, oltre a far individuare i luoghi di provenienza dei differenti materiali impiegati, offre la possibilità di evidenziare nella maniera più opportuna, il valore del paziente lavoro di ornatisti, marmisti e scalpellini.
Gli artisti, che assemblavano altari ed altri ornamenti architettonici seguendo regole ben precise, dovevano realizzare, utilizzando marmi di differenti colorazioni, un insieme omogeneo che seguiva uno schema compositivo dall'alto valore artistico che mettesse in risalto la giusta collocazione dei differenti materiali.
Dalle tavole che accompagnano la pubblicazione si può rilevare quale fosse l'esatta terminologia utilizzata dagli stessi artisti per indicare le varie componenti delle opere.
La ricerca vuole inoltre essere un rinnovato omaggio ed un ricordo verso gli scultori e gli ignoti picapreda che hanno contribuito a decorare artisticamente la chiesa della Madonna della Croce. E' doveroso evidenziare come nell'edificio prestarono la loro attività ben 12 artisti viggiutesi, un vero primato che inorgoglisce il paese degli artisti.
Inoltre la ricerca vuole essere anche un atto di riconoscenza verso tutti coloro che a partire dal 1990, responsabilmente, con coraggio e fiducia nel risultato finale, hanno avviato i lavori per riportare il santuario agli antichi splendori.
Infine desidero porgere un sentito ringraziamento a:
Tina Buzzi di Marco ved. Franzi ed al suo gruppo di donne volenterose che con spirito di volontariato hanno provveduto alla raccolta di fondi per l'intervento di restauro;
Gian Piero Gattoni, appassionato studioso, vivamente interessato alla conservazione del patrimonio artistico viggiutese;
Stefano Zíni, esperto scalpellino, valido collaboratore nei lavori di restauro; Prof. Gottardo Ortelli, docente di pittura dell'Accademia di Brera di Milano, prezioso esperto consigliere.